mercoledì 13 aprile 2011

Contributi FederScout per CARTA dello SCAUTISMO parte ROVER e CASTORI

Condivido pienamente sul fatto che il roverismo sia strada.

la strada interiore da cercare da soli o con il supporto di gente esperta, dall’assistente spirituale a qualsiasi altro esperto di cui i ragazzi possano avere bisogno

la strada verso il successo, testo fondamentale per il roverismo, scritto da B-P

la strada dell’essenzialità, la dove dobbiamo essere in grado di partire abbandonando il superfluo, non necessariamente per immergerci nella natura.

la strada di condivisione con altre comunità

la strada dell’impegno, come quello assunto con la firma della carta di compagnia

la strada della scoperta delle proprie potenzialità e dei propri limiti, dell’autoconsapevolezza.

la strada della vita: dove è importante non essere fuori dal contesto, essere al passo con i tempi, vivere la vita adesso e con tutte le potenzialità che oggi ci vengono offerte, vale a dire nuovi sistemi di trasporto, di comunicazione, di aiuto, nuove tecnologie a vantaggio di tutti……

la strada del servizio, punto fondamentale che riguarda più una disponibilità d’animo che un fatto concreto e limitato nel tempo. I ragazzi dovrebbero imparare per prima cosa a chiedersi: e io per questo, cosa potrei fare, come posso aiutare, come posso intervenire? A prescindere da una richiesta concreta.

Però non possiamo dimenticare che il roverismo è anche metodo, non è un qualcosa di campato per aria.

Come raggiungiamo questi obiettivi con i ragazzi? Come seguiamo la loro crescita, come li stimoliamo per farli giungere la, dove vogliamo che arrivino?

Come in tutte le branche il roverismo è fatto anche di cerimonie, una costante in tutti i gruppi, con varianti nei riti e nelle usanze.

Parliamo allora di stesura della carta, di firma dell’impegno, di noviziato, di partenza.

Anche nel roverismo esistono i gruppi e la comunità, per appartenere alla quale è necessario osservare un certo stile, avere un’uniforme… ed usarla!

Il clan o compagnia si suddivide talvolta e in maniera non costante e multiforme in ronde di interesse e in ronde esecutive, e qui va chiarita la valenza educativa della scelta e della presa di coscienza dei propri interessi.

Poi c’è il servizio, che non è indirizzato necessariamente verso chi ha bisogno… c’è il servizio verso l’interno dell’associazione, verso l’esterno o verso la comunità.

Non è detto che il servizio non possa produrre reddito, il servizio civile, ad esempio non lo consideriamo affatto?

Quali sono i testi scautistici, scritti dal fondatore B-P, a cui affidare la crescita del rover?

Come avviene la partenza? Quali scelte il rover è chiamato a fare prima di prendere la partenza? Partenza e saluto sono due cerimonie simili che prevedono scelte diverse.

Lo scautismo laico può avere un percorso intimo e spirituale intenso e vissuto alla pari di quello proposto dallo scautismo cattolico.

E’ infine importante condividere il fatto che l’età roveristica corrisponde ad un periodo di crescita e di formazione. Ovvero la formazione scout dell’adolescente e del ragazzo si conclude solo con la partenza.

Da quel momento in poi inizia, per chi lo desidera la formazione permanente del capo in qualità di adulto e responsabile.

E’ importante riconoscere che ad educare il rover non è solo la guida del fratello maggiore o capo compagnia ma anche il capo dell’unità scautistica presso la quale prima o poi il rover effettua il suo servizio.

A questo punto se si vuole approfondire si può partire con esempi di attuazione del metodo che sono ben distanti dal semplice: ci troviamo e parliamo o andiamo a fare una camminata tra i rifugi.

La consapevolezza di essere un individuo maturo si accompagna alla possibilità di effettuare delle scelte, giuste o sbagliate che siano, al fatto di prendere una posizione, sociale o politica, di avere un’opinione basata sui fatti e non solo sul sentito dire

Federica degli Ivanissevich

Aprile 2011


FederScout

BRANCA CASTORI

La FederScout ha da molti anni, nell'ambito della Formazione Federale, regolari corsi di Formazione per Capi della Branca Castori, così come per tutte le altre Branche.

La Branca CASTORI è relativamente nuova nello Scautismo e seppur non direttamente ideata da B-P, trova nei suoi scritti e nei principi fondamentali del Metodo scout le sue fondamenta.

In un intervento estemporaneo alla 4° Conferenza Mondiale dello Scautismo, a Kandersteg nel 1926, nel dibattito sui rapporti tra lupettismo e scautismo, B-P ha detto:

delle tre branche del movimento, personalmente considero la branca Lupetti la più importante. Nel “Manuale dei Lupetti, Parte terza, Suggerimenti per i Capi Branco, Psicologia del Lupetto,

Il secondo punto di cui rendersi conto, sebbene sia di primaria importanza, è che il bambino da 8 a 10 anni è sotto ogni punto di vista diverso dal ragazzo da 11 a 15 anni. Non intendo dire che il cambiamento arrivi di colpo al decimo anno, ma il bambino cresce relativamente, nella mente e nel corpo, più rapidamente dei ragazzi più grandi: quindi la transizione avviene gradualmente più o meno a quell'età nel ragazzo medio.

Fasi dell'infanzia: da 6 ad 8 anni: istinto drammatico e “giocare a.............” da 8 anni a 11 anni: individualismo, autoaffermazione, rivalità; da 11 a 15 anni: culto dell'eroe e cooperazione fedele.

Inoltre

il ragazzo più piccolo, appena emerso dalla crisalide dell'infanzia, è più individualista, più conscio della propria esistenza, più egocentrista; si scopre per la prima volta capace di fare qualcosa, è ansioso quindi di agire, di fare, e quando riesce a fare da sé un passo in qualsiasi direzione è portato a vantarsene. E' appena fuori dall'età dei giocattoli, ed ancora molto nell'età del “giocare a...” E' ansioso di ricevere, ma non di dare. E' nel momento della vita in cui è più malleabile. Ed anche

Le qualità che il ragazzo presenta nei tre periodi indicati possono essere riassunte come segue Fino a 8 anni Da 8 a 11 anni Oltre 11 anni Nello stessa Parte Terza è anche estremamente illuminante e pieno di significati il bellissimo racconto di come mamma Lupa fa imparare ai suoi cuccioli a “cacciare le cavallette”. Per queste ragioni, ed in assoluta analogia con quanto B-P ritiene valido per la formazione dei Lupetti in funzione dei passi successivi verso gli Esploratori ed i Rover, va vista la funzione della Branca Castori e quindi si ritiene ancor più proficuo l’allargamento dello Scautismo verso bambini più piccoli. Inoltre (sempre dall'intervento di B-P a Kandersteg nel 1926) egli dice:

C'è un altro punto da menzionare. Quando molti Lupetti vogliono salire al riparto non sempre trovano posto. C'è quindi necessità di un sistema per far avanzare gli esploratori e far posto ai lupetti che salgono, ed è qui che il roverismo diviene un complemento necessario del lupettismo. Una volta costituito un sistema progressivo di formazione dalla giovane età di 8 anni all'età più matura, da lupetto ad esploratore, da esploratore a rover e da rover a capo (in modo da poter fondare altre unità), abbiamo un vero e proprio ciclo educativo dall'infanzia alla virilità, che non può non produrre una reale formazione del carattere”.

All’epoca di B – P erano diverse le età in cui i bambini raggiungevano le varie tappe di maturazione.....tuttavia, più di vent’anni dopo la sua morte, si sentì un’ulteriore esigenza: com’era capitato per i Lupetti, altri, ancora più piccoli, “bussavano alla porta”, desiderosi di fare anch’essi un’esperienza scout. Nel 1963 nacquero così i primi tentativi (contemporaneamente nel Nord Irlanda e in Canada), della nuova Branca, cioè quei bambini dai 5/6 ai 7/8 anni, ancora troppo piccoli per poter vivere bene l’esperienza del “branco” dei lupetti. Si pensò allora ad un adattamento della pedagogia scout, che, salvando in pieno i valori educativi fondamentali, trovasse ambiente e metodologia concreta pensati per quella specifica età.

L’ambiente scelto fu quello dei “castori”, probabilmente perché animali comuni nelle foreste canadesi ..., ma che hanno l’abitudine di vivere in “colonie”, cioè in gruppi in cui imparano prima di tutto a “condividere” tutto. Naturalmente nel concreto “i mezzi principali” della Branca rimanevano il gioco e la fantasia, ma in una forma adatta all’età dei castorini, con l’intenzione di condurre per mano questi piccoli nella loro progressiva scoperta delle “regole” del mondo reale e della bellezza di uscire progressivamente dalla chiusura egocentrica, capendo che è molto più bello lavorare, vivere, giocare “insieme”.

All’inizio ci furono moltissimi dubbi (e in parte resistono ancora), ma con il trascorrere del tempo, il Castorismo si diffuse un po’ in tutto il mondo e nel 1992 ci fu la dichiarazione della Conferenza Europea dello Scautismo, che affermava la piena validità del metodo ed invitava tutte le Associazioni a considerare l’opportunità di adottarlo. Attualmente il Castorismo è diffuso un po’ in tutto il mondo e anche in Europa molte Associazioni nazionali hanno adottato questa nuova Branca in forma più o meno definitiva e ufficiale ed alla verifica, dopo tanti anni, si può tranquillamente affermare che i risultati ci sono e sono ottimi.


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IL METODO

Se lo scopo fondamentale dello Scautismo è quello di far diventare bambini e ragazzi buoni e responsabili cittadini nella propria comunità e nel mondo, questo scopo si raggiunge più facilmente se si inizia molto presto, anche perché quello che si apprende da piccoli, si ricorda meglio, in quanto entra a far parte intrinseca della propria personalità. Quindi la Branca Castori aiuta a costruire la consapevolezza di sé e lo sviluppo psicologico del bene, facendo anche in modo che, se continua l'attività, il bambino stesso possa essere un Lupetto migliore ed in generale uno Scout migliore.

Il Castorismo, quindi, getta le basi per poter aiutare la progressione nell'iter educativo scout, con attività e spirito propri della Branca, in modo che il bambino cominci a recepire i valori morali ( Patto e Legge adattati all'età), Motto, proprie cerimonie e l'iniziazione alle tecniche scout. Tutto naturalmente basato sui 4 punti di B-P.

Ricordiamo l'immagine della piccola ghianda che potrà diventare un albero: il Castorino rappresenta quindi la piccola ghianda, così come il Rover sta per diventare un albero.

Principi e mezzi del Metodo Castoro:

1- Attività che rispondono alle esigenze dei bambini di questa fascia d'età, al loro bisogno di muoversi, alla loro fantasia, e quindi il gioco, ma non solo: anche racconti, canti, danze ecc.

2- L'unità del Castorismo è la Colonia, le Capanne sono utili soprattutto per l'organizzazione delle attività (non sono pattuglie/squadriglie in miniatura); si utilizzano anche i “consigli delle code” che sono i castorini raggruppati per età, in modo che si possano fare attività diversificate in base alle tre età (5 /6 e 7 anni) presenti in Colonia; i Capi Capanna iniziano ad avere piccolissime responsabilità; insomma la Colonia ha il suo stile, i suoi gridi, le sue cerimonie, le sue tradizioni.

3- Atmosfera: è la Colonia Felice, guidata dai Capi della Colonia (Vecchi Castori), in Colonia si ride molto, si grida, si fa chiasso, il tutto guidato dai Vecchi Castori e sempre in un clima di fratellanza e gioia.

4- L'abilità manuale in tutte le sue forme e le primissime tecniche scout (alcuni segnali di pista etc.) fanno da corollario all'atmosfera fantastica creata dai personaggi tipici della Colonia (fate, gnomi, folletti e, ovviamente, tutti gli animali del bosco).

5- La progressione dei castorini è scandita solo dalla crescita del bambino e quindi non esistono prove o meriti particolari.

IL BOSCO

E' l'ambiente in cui si muove il castorino ed è desunto dai racconti del libro “ Il Bosco delle Meraviglie” di Tony Wolf ( è decisamente buffo di che il libro dei Castori sia stato scritto da uno che si chiama Wolf = Lupo di cognome) e quello più specifico di “Colonia” tratto dal libro “Gli Amici del Bosco” (un adattamento di due libri: “Friends of the Forest” ed Scout of Canada, e “ Grogh: storia di un Castoro” di A. Manzi ed. Bompiani) così come moltissimi personaggi (fate, gnomi, folletti ed animali del bosco vengono proprio da questa pubblicazione). Ogni racconto ha come protagonista il castoro e quasi tutti i racconti compresi in questo testo, sono propedeutici alle varie attività effettuate nella Colonia. L'ambientazione viene completata dai racconti canadesi “Gli Amici del Bosco” i quali ci permettono di utilizzare i termini propri della Branca (nuotata, diga, code, capanne, ecc.); e per di più permettono di introdurre il discorso sui “lupi” e sigli “umani”, elementi utili ai fini del futuro passaggio in Branco.

I Vecchi Castori (Doc, Gym, Gnomo Giaggiolo, Fata Albicocca) consentono la giustificazione della presenza dell'adulto in tutte le attività della Colonia.

La terminologia utilizzata è ispirata dalla vita del castoro animale o traslata da termini tipici della Colonia che troviamo nel testo “Gli Amici del Bosco” e ci permette di essere in piena sintonia con i bambini appartenenti a questa Branca.

La fantasia, rappresentata ne “Il Bosco delle Meraviglie” , e che fa da sfondo a tutta la vita di Colonia, risponde all'esigenza di fantasia ed alla voglia di vita all'aperto da parte dei bambini di questa età,

In conclusione, in circa quindici anni di attività, sperimentazione ed approfondimento abbiamo verificato che anche i Castorini sono dei veri e propri scout e, si può ben dire, che hanno contribuito in maniera efficace al miglioramento ed alla progressione dello Scautismo.


Poiché non è un Lupettismo in formato ridotto, presenta spiccate caratteristiche metodologiche proprie.

Naturalmente anche i Castori hanno una Legge e quella che nelle altre Branche è la Promessa, che però nella Branca Castori si chiama PATTO, perché per un bambino di quella età in cui non sono facilmente comprensibili i concetti astratti, è invece immediatamente comprensibile il concetto di “fare un patto”.

Patto del Castorino:

Desidero amare la famiglia e tutti gli altri;

osservare la Legge della Colonia e fare bene ogni cosa.

Legge della Colonia:

Il Castoro è felice insieme agli altri;

il Castoro gioca, canta e lavora

SALUTO

Il saluto del castorino è “Buona Nuotata” ed il gesto, eseguito con la mano destra, riproduce il movimento fatto dal castoro con gli incisivi quando rosicchia. Esistono inoltre dei saluti eseguiti in particolari momenti delle attività (i.e. il saluto di fine riunione) o in occasioni speciali. Il "Grande Ciak" è un saluto eseguito da tutta la colonia, simile al Grande Urlo del branco e viene effettuato solo durante alcune cerimonie importanti (Patto, cambio delle code, ...) o attività molto rilevanti.

LA COLONIA

I Castorini sono riuniti in unità denominate Colonie, costituiti da due o più capanne (gruppetti di solito composti da 5-6 castorini di differenti età; in una stessa capanna stanno castorini e castorine). La Colonia può avere un minimo di 7/8 e un massimo di 15/18 castorini in rapporto ai capi (almeno uno per capanna). La Colonia è diretta da un Capo Colonia (Doc), coadiuvato da uno o più vice, insieme costituiscono la direzione di Colonia, tutti assumono nomi di bosco (Doc, Gym, Fiordaliso, Tic Tac, Malak, Orchidea, Albicocca, Pigna Secca, Gnomo Mago, Ape, Formica, Zenzero, Peperino, ecc.). La Colonia prende il nome di un bosco (es. Bosco Felice, Bosco Incantato, o di un albero “La Grande Quercia” ecc.) e le capanne vengono chiamate come frutti o piante del bosco (mirtilli, lamponi, funghi, ecc.). Il grido di capanna va effettuato cominciando dal capo capanna, che fa un passo in avanti e grida il nome della sua capanna. Il resto della capanna risponde ripetendo il nome della capanna. I castori non salutano durante l'urlo come viene fatto nelle altre branche.

IL GRANDE FIUME

Il Grande Fiume rappresenta il percorso del castorino, come accade con la Rupe del Consiglio per i lupetti. Il Grande Fiume è presente in ogni Diga (sede), viene riprodotto su un cartellone o dipinto, e lungo le sue anse sono disposti i nomi dei castorini, in base alla loro coda. La progressione dei castorini è basata sull'età del bambino (non ci sono delle prove da superare, dei compiti da svolgere o dei meriti da conseguire). Il pelo del castoro si scurisce con il passare degli anni ed allo stesso modo i castorini vedono la loro progressione nella colonia come una crescita naturale compiuta da tutti i castorini. La crescita dei castorini è scandita dal cambio del colore della coda, cerimonia in cui i castori della stessa età ricevono una coda del colore corrispondente all'età raggiunta.


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I bambini in questi ultimi anni sono molto cambiati, sono più svegli perché hanno molti più stimoli, vanno a scuola prima, vogliono fare anche loro gli scout, ma sono troppo piccoli per essere lupetti e per questo, come scritto sopra, è nata la Branca. Su questa Branca, però, in Italia i pareri sono molto contrastanti e controversi e sono circolate analisi, più o meno dettagliate, sui danni che avrebbe prodotto alle Associazioni che l'hanno adottata, per quanto riguarda le conseguenze sui numeri degli Esploratori e dei Rover.

Per l'esperienza almeno quindicennale che abbiamo, ci sentiamo di poter affermare che le citate analisi non sono complete, principalmente perché sarebbe stato corretto farle prendendo in considerazione anche la situazione degli adolescenti e dell'associazionismo giovanile in generale nelle nazioni prese in considerazione. In quei Paesi non diminuiscono Esploratori e Rover a causa della Branca Castori, ma perché sono esplosi gravissimi problemi sociali riguardanti quelle fasce di età ed alle quali quelle società e quelle Associazioni Scout non hanno saputo dare risposte.

In secondo luogo la nostra esperienza sul campo, ci permette di affermare che, nella visione di un Gruppo Scout come luogo della formazione progressiva di un bambino/ragazzo che entra nel Movimento, la Branca Castori, integrata completamente dal punto di vista scout e non considerata un asilo d'infanzia, dà ai bambini un “imprinting” tale che, ad oggi, pochissimi Castorini non sono arrivati a diventare Rover.

E' assolutamente essenziale, però, che il Gruppo Scout venga visto nella sua intera progressività educativa e, pertanto, i programmi delle Branche successive siano rivisti per evitare ripetizioni e per dare sempre ai bambini/ragazzi il desiderio ed il piacere di passare alla Branca successiva.

Le Associazioni che hanno la Branca Castori e non hanno perso per questo né un Esploratore né un Rover, hanno dovuto necessariamente rivedere tutti i programmi per renderli più vicini ed equilibrati in funzione delle esperienze e delle età dei loro bambini e ragazzi, si sono dovute evolvere, hanno guardato lontano, nello spirito con il quale Baden – Powell aveva detto:

Guarda lontano e quando pensi

di aver guardato lontano

Guarda ancora più lontano”

Anna Canudo e (per l'Equipe di Formazione Branca Castori) Nives de Montis

Aprile 2011