lunedì 5 dicembre 2011

RELAZIONE C.C.F.C.


RELAZIONE DEL C. C. F. C. ALL’ASSEMBLEA FEDERSCOUT 20 - 11- 2011

Il 2011 per la Formazione è stato un anno molto importante perché finalmente dopo aver portato a compimento il Regolamento, abbiamo redatto la Carta dell’Impegno del Formatore e, grazie al lento e costante lavoro svolto negli anni passati, abbiamo cominciato ad ottenere dei successi molto gratificanti per la FederScout, anche a livello nazionale tra altre Associazioni Scout Italiane.

Come ho detto il lavoro svolto in questi anni è stato lungo: insistere su alcuni punti fondanti, sulla Formazione Permanente, sulla necessità, l’obbligo, per chi si occupa di Formazione, di tenersi sempre aggiornati, mantenere una linea comune aderente alle linee guida disegnate da B-P e fare in modo che le esperienze positive effettuate non fossero solo un episodio utile, ma fossero un trampolino per realizzare esperienze migliori e per evitare di ripetere gli errori eventualmente commessi. E’ stata la linea vincente perché tutto questo ha fatto maturare molto nella consapevolezza di se e delle proprie capacità le persone in grado di dare un apporto fattivo alla Formazione ed i risultati raggiunti sono stati gratificanti, sia per i singoli che per la FederScout e fanno ben sperare per il futuro.

Tutti sapete che negli ultimi tre anni siamo stati invitati dal Centro Studi Baden - Powell a dare il nostro contributo sia alla rivista “Esperienze e Progetti” che alla stesura della “Carta dello Scautismo Italiano”. Alla riunione tenuta a Firenze ad Aprile tutti i presenti si sono “accorti” della nostra presenza e l'hanno molto apprezzata con elogi e riconoscimenti, prova ne sia, per la prima volta la FederScout è stata anche invitata a partecipare alla 26a Conferenza Mondiale del ISGF (International Scout and Guide Fellowship) a Como. La FederScout adesso è considerata non più un gruppetto di “cespugli”, ma persone serie che lavorano senza abbandonare la linea tradizionale, e lo fanno con l'intento di crescere nel solco della tradizione e che si impegnano a farlo, ma tengono sempre d'occhio l'evoluzione. Cominciamo ad essere considerati persone che “cavalcano la tigre”, e non si fanno trascinare!

Nella riunione dei Capi Corso tenuta a Febbraio a Ciampino, abbiamo dato vita e forma alla “Carta dell'Impegno del Formatore” il cui titolo è “Essere diversi per essere uguali” e questo documento (firmato da tutti i Capi Corso: Nives De Montis, Paolo Congiu, Marino Cassanelli, Federica degli Ivanissevich, Ruggero Papale) portato a conoscenza di tutti e discusso anche alla Scuola è stato da tutti indistintamente, anche dagli Allievi e da coloro che sono fuori della Federazione, molto apprezzato. Anche il fatto che altre Associazioni, non della FederScout, chiedano di inviare loro Allievi alla nostra Scuola è un segno importante di considerazione e di rispetto, vuol dire che la Formazione della FederScout è cresciuta, e che la considerazione conquistata deve anche in futuro mantenere il livello raggiunto.

Dopo aver varato il nuovo Regolamento della Formazione, abbiamo cominciato a cambiare le procedure di ammissione ai corsi, abolendo il curriculum rivelatosi inutile, e queste procedure hanno dato buoni risultati anche se forse ci sono ancora delle cose da limare e rivedere. Pure per gli elaborati che gli Allievi devono svolgere dopo la Scuola sono state fatte delle piccole revisioni per rendere gli elaborati stessi più attuali per chi deve svolgerli (possono utilizzare anche mezzi multimediali). Una cosa è stata chiesta con forza da tutti coloro che si occupano della Formazione ed è che i Delegati ed i Presidenti Associativi siano molto più attenti e vigili nell'attestare l'anno di servizio, assicurandosi che gli Allievi siano effettivamente preparati e pronti a ricevere un Brevetto con il quale, non dimentichiamolo, noi tutti ci assumiamo la responsabilità di dichiarare che quelle persone sono in grado di guidare bene e con accuratezza e saggezza un gruppo di bambini/ ragazzi, sanno fare un buon “trapasso delle nozioni” come chiedeva Baden – Powell, e NON SONO, come purtroppo abbiamo potuto notare in alcuni casi, persone che hanno mirato e mirano solo ad avere un fazzolettone che considerano solo uno “status simbol” da sfoggiare con gli amici! Ripeto bisogna fare molta più attenzione al “Fratello Maggiore che trapassa le nozioni al Fratello Minore” in maniera fondamentale, sulla base della propria esperienza, perché se l’esperienza pregressa non c’è, non c’è nulla da trapassare, ma solo informazioni lette sui libri, spesso anche male perché non se ne è capito il significato reale! Per dirla con un noto professore universitario lo Scautismo si fa non si teorizza.

Certamente avrete notato che in ogni frase che ho scritto, ho adoperato il plurale e l'ho fatto non per usare un “plurale maiestatis”, ma perché ogni cosa che è stata fatta ha coinvolto il Comitato Formazione e comunque sempre il Comitato ristretto composto dai Capi Gruppo.

Dello spiacevole e gravissimo episodio riguardante il Corso Beaver che ha preceduto la Scuola di quest'anno, preferisco non parlare, è qui a vostra disposizione il dossier di quanto accaduto, con tutte le mail scambiate e sicuramente vi potete fare un'opinione personale e, comunque, non è mia intenzione alimentare un battibecco ed una polemica sterile e che nulla ha a che vedere con lo Scautismo e con la Formazione Scout. E chi lo Scautismo l'ha vissuto da giovane, sa di che sto parlando. Però questo episodio ha avuto un risultato molto positivo: per prepararci a sopperire all'assenza della Capo Corso designata ed alle scarse informazioni che ci aveva fornito (basti pensare che il programma chiesto a Gennaio è arrivato solo il 21 Luglio), abbiamo fatto ricerche sulla Branca risalendo all'origine (lo Scautismo Canadese che ha fondato la Branca), consultato i testi originali ed allargato moltissimo le conoscenze sull'argomento e così facendo abbiamo colmato tutta una serie di lacune. Queste ricerche hanno dato un nuovo forte impulso a tutta la Branca ed ora abbiamo pure dei testi originali da consultare.

Sono particolarmente soddisfatta dell’armonia sviluppatasi quest'anno alla Scuola tra gli Istruttori, e ritengo che gli Allievi abbiano risentito molto di questo ambiente piacevole e della gradevole atmosfera per cui sono stati molto più ricettivi, costruttivi e hanno lavorato molto meglio e le risposte date nel questionario di gradimento dopo il campo, parlano da sole. Un neo, ovviamente, c'è stato: abbiamo sofferto il caldo in maniera forse eccessiva e che ci ha veramente sfiancato, ma di questo nessuno di noi poteva essere considerato responsabile!

Quest'anno quasi tutte le Associazioni hanno rispettato le scadenze fissate, almeno per quanto riguarda l'iscrizione degli Allievi ai Corsi, ma non sono state altrettanto solerti nell'inviare i nomi delle persone che intendevano far partecipare come Istruttori. Il termine fissato a Massa dal CFC era Febbraio, ma ancora a Giugno c'era chi chiedeva se era entrato a far parte di qualche Equipe, dimenticando che il Regolamento stabilisce che sono le Associazioni che propongono i nomi di coloro che possono far parte delle varie Equipe e non è il Coordinatore a sceglierli!

Vorrei comunque puntualizzare che, come chiediamo più serietà e coerenza agli Allievi, dobbiamo noi per primi dare l'esempio e mantenere fede agli impegni liberamente presi. Alcuni hanno dato forfait all'ultimo momento per i più rispettabili motivi e ci siamo trovati in difficoltà nel trovare una sostituzione o un rimpiazzo e/o rimescolare le carte. Per fortuna, grazie alle capacità ed allo spirito di servizio di TUTTI i Capi Corso e dei componenti le varie Equipe, le cose sono andate splendidamente con grande soddisfazione degli Allievi, come sopra citato.

Questo anno oltre gli Allievi della FederScout erano presenti anche 2 Allievi che venivano da un’ Associazione, ASSISCOUT, che fa parte della WFIS ma non della FederScout e che si sono dimostrati ben preparati e si sono anche abbastanza inseriti.

Come sapete Paolo Congiu, Capo del Corso CUB, non è potuto intervenire per ragioni di salute, ma è stato supportato in maniera molto efficace da Riccardo Girotto con il quale aveva in precedenza concordato tutte le sessioni del Corso stesso.

La logistica è stata affidata alla AVSC, guidata da Alberto Santin che ha svolto egregiamente anche le funzioni di Capo Campo, mentre i Rover ed i Capi dei Gruppi Padova 1; 3; Ponte San Nicolò ed Abano si sono alternati nei servizi al campo, fornito continuamente acqua fredda e come aiuti ai due bravissimi cuochi, Nadia Guzzo ed Andrea Gaetani. Grazie alle capacità di Alberto e di tutta l’AVSC, quest’anno i conti della scuola sono andati benissimo ed abbiamo chiuso meglio di quanto preventivato.

Passando al dettaglio dei Corsi:

Il Corso Castorini (Capo Corso Riccardo Girotto che ha svolto la parte generale, mentre Valeria Zara ha svolto la parte specifica BEAVER). Sapete già quando e come Nives ha fatto sapere che non sarebbe stata presente, nonostante le assicurazioni date nella riunione dei Capi Corso a Febbraio,cosa che ha rimescolato completamente le carte ed i giochi. Comunque le Allieve, nonostante fossero rimaste male, hanno svolto tutto il programma predisposto ed hanno tratto grande profitto e soddisfazione del lavoro svolto, affrontato con grande entusiasmo.

Nel Corso CUB (Capo Corso era Paolo, che, come ho detto, è stato supportato da Riccardo Girotto) Riccardo ed Antonietta hanno lavorato benisimo con grande soddisfazione degli Allievi.

Per il Corso Scout (Capo Corso Marino) ci sono poche cose da dire perché tutto è andato bene: lo staff degli Istruttori era composto, oltre che da Marino, da Daniela Viola (per 4 giorni), da Gianfranco Lemmi e Cristina Rulli. Tra gli Allievi 2 avevano un’età molto diversa dagli altri (1, sacerdote aveva 71 anni, l’altro aveva superato i 50), ma, nonostante le perplessità iniziali, si è visto che questo non ha creato alcun problema e l’affiatamento ed il coinvolgimento è stato completo da parte di tutti ed il livello piuttosto alto.

Il Corso Rover (Capo Corso Federica) è andato particolarmente bene. Ancora una volta è stato ben recepito il messaggio sull’importanza del Corso Rover. Erano presenti Allievi, quasi tutti ben motivati e molto ricettivi agli spunti ed alle “sfide” che sono state loro poste. Federica si è avvalsa della collaborazione di Alessandra Pellegrini e Michele Muggiri ed ha formato uno staff molto affiatato e collaborativo. I ragazzi si sono ben calati nello “Spirito” del metodo.

Il Secondo Tempo (Capo Corso Ruggero) quest’anno ha avuto un particolare successo. Gli Allievi erano tutti molto motivati e si sono particolarmente coinvolti in tutte le sessioni. Anche l’uscita di 24 ore, fatta a Venezia, ha spinto gli Allievi a sperimentare nuove tecniche per presentare le relazioni (anche con mezzi multimediali) e si è creato un “compattamento”, uno “spirito di corpo e di avventura” davvero encomiabile ed importante. E’ stato rilevato, però, il fatto che spesso gli Allievi non applicano a fondo in tutte le Branche, il sistema fondamentale del Metodo Scout e cioè il Sistema di Pattuglia o dei Piccoli Gruppi.

Paola Tomasello quest’anno non è potuta venire per motivi di salute, e la sua sostituzione non è stata facile, ma dopo varie vicissitudini siamo riusciti, grazie all’interessamento di Ivan Danchielli, a trovare una psicologa di Vicenza, Tamara Barbieri, che, però, ha potuto dedicarci solo una giornata.

Marcello Penzone è venuto ugualmente anche se molto sofferente, perché reduce da un incidente stradale avvenuto solo 15 giorni prima, dimostrando un grande senso di responsabilità e di abnegazione. E’ stata davvero splendida e piena di significati la sua idea del “sassolino” con cui costruire un solido muro. Il “fil rouge” della Scuola è stato l’incipit della Carta dell’Impegna del Formatore “Essere Diversi per Essere Uguali” ed in occasione della prima alza bandiera ha invitato ogni Allievo a pescare da un cesto un semplice sasso (che Alessandra aveva raccolto sul greto del torrente), a dimostrazione proprio del fatto che benché tutti diversi, i vari sassi avrebbero potuto erigere un solido muro. E l’ultimo giorno ognuno di noi ha ripreso un sassolino da portare con sé. Sono certa che la sua assenza si farà sentire perché credo che la sua competenza, spirito e simpatia siano entrati nel cuore di tutti e ci mancheranno i suoi articoli da “Un Vecchio Scout”.

Grande successo ha avuto Andrea Balistreri, che per 3 giorni ha fatto sognare tutti con le sue sessioni di abilità manuale con le sue scarpette, borsellini ed altri lavori in pelle e cuoio. Speriamo in una sua presenza anche negli anni futuri per valorizzare sempre più questo aspetto del Metodo.

In questa sede desidero ringraziare TUTTI per il lavoro svolto con tanta efficacia ed abnegazione. Come detto il livello degli Allievi è stato molto buono, in alcuni casi alto, e così la loro soddisfazione è decisamente un grande incoraggiamento, perché vuol dire che stiamo operando in maniera giusta. Dopo anni di insistenze ed a furia di ripetere e cercare di far comprendere l’ importanza dell’espressione, quest’anno abbiamo assistito quasi tutte le sere a fuochi brillanti, con cose generalmente sempre nuove, godibili e ben fatte. Mi auguro che questo sia solo l’inizio di una lunga serie di successi. Comunque, e mi ripeto, se gli Allievi sono stati soddisfatti ed hanno giudicato i Corsi eccellenti, vuol dire che il Team della Formazione ha raggiunto il suo obiettivo prioritario ed è sulla buona strada. Questo non vuol dire che tutto è perfetto perché sono molte cose le cose da migliorare, a cominciare dai Corsi Basali e la preparazione degli Istruttori Federali, che sono già previsti nel Regolamento ed anche in programma per il prossimo anno.

A proposito dei Corsi Basali, ribadisco la necessità che siano ben organizzati e sia necessario delegare un Istruttore Federale a tenere corsi anche per più Associazioni insieme (ove possibile) specie unendo quelle piccole Associazioni che, da sole, trovano difficoltà a portare avanti un corso, e sto anche elaborando un programma ad hoc, perché è necessario fare qualsiasi cosa pur di migliorare la Formazione di base.

Come sopra accennato, visto che dopo anni di sperimentazione, abbiamo accertato che il curriculum si era rivelato assolutamente inutile, questo è stato sostituito con delle domande che si sono rivelate più efficaci anche perché in alcuni corsi sono state discusse all'inizio del Corso con gli Allievi stessi. Dobbiamo riparlare dei profili dei ragazzi che i Capi Gruppo responsabili inviano e spesso sono assolutamente vuoti di significato o pieni di cose inutili che, certamente, non servono ai Capi Corso per conoscere i ragazzi e monitorare il Corso. Spesso queste presentazioni appaiono come un lavoro superficiale ed approssimativo. Tanto vale lavorare senza la finta documentazione. Nella riunione del CFC discuteremo sul problema ed in ogni caso, come già deciso alla riunione CFC di Giugno, studieremo un formulario da far compilare agli Allievi quando arrivano alla Scuola.

Come ho detto tante altre volte ricordate che noi ci siamo assunti il compito di trasferire ai nostri ragazzi lo SCAUTISMO di B – P, che è si anche un gioco, ma senza dimenticare mai che principalmente è un preciso metodo pedagogico che si attua attraverso il gioco.

Ciò richiede la necessaria serietà e competenza da parte dei Capi che lo devono applicare e quindi altrettanta, se non più, serietà e competenza nello svolgimento dei Corsi di Formazione. Anche per questo ritengo che le procedure di verifica della preparazione degli Allievi, prima e dopo i Corsi Federali, debbano essere riviste, riorganizzate e migliorate.

Grazie

L.. T. Anna Canudo

Roma, 13 Novembre 2011